Da Palitana a Varanasi
Terra di religioni, filosofie e mistiche millenarie, l’India pullula di luoghi santi, di località sacre, di templi e di centri di pellegrinaggio.
Inclassificabili per zone, regioni o confessioni, visto che nel corso dei secoli la tolleranza indiana ha fatto sì che tutte le correnti religiose abbiano costituito i loro santuari fianco a fianco, questi siti del divino e delle verità eterne hanno sempre reso illusoria e presuntuosa l’idea di tracciare un itinerario mistico in India.
Si può solo cercare di percorrerla con qualsiasi mezzo ed immergersi nella vita di tutti i giorni per capire quanto la fede sia veramente radicata nel tessuto sociale e sia davvero fonte di nutrimento per un popolo ancora in molti luoghi affamato.
Si chiama Adalaj-vav, è uno spettacolare pozzo a gradini che si trova ad Adalaj, nello stato nord-occidentale indiano del Gujarat, non lontano dalla capitale “storica” dello stato, Ahmedabad. Una magnifica struttura, costruita su 5 livelli, intorno al 1490, dalla moglie del feudatario locale, per combattere la sete e offrire allo stesso tempo un posto fresco alla popolazione. Si tratta del più raffinato tra i pozzi di questo tipo che abbondano nell’area. Se, parlando di India, il Taj Mahal viene spesso additato come “il più bel palazzo del mondo”, l’Aldalaj-vav potrebbe competere per il primato tra i pozzi: lungo oltre 70 metri, con il pozzo vero e proprio circondato di ben 16 colonne, ricco di ornamenti, merita decisamente il primo posto. |
Sicuramente viaggiando in India si rimane colpiti dall’atmosfera mistica che pervade per tutto il territorio. Si respira ovunque, nei tranquilli monasteri buddisti, nell’animazione dei templi induisti, fittamente popolati dalle statue delle loro divinità, nei luoghi di culto disseminati a migliaia in tutto il paese.
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I jainisti sono vegetariani inflessibili e molti arrivano a coprirsi la bocca con un velo per non inghiottire accidentalmente un insetto. Durante la visita al loro tempio di Palitana, ricordo che dovemmo toglierci orologi e cinture, non ammettendo infatti nessun oggetto derivato dagli animali.
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