Due viaggi a Kathmandu sono stati sufficienti a lasciare nella mia mente e nel mio cuore un ricordo incredibile.
Non è retorica, viaggiare non serve solo ad allargare le nostre conoscenze, ma anche a stimolare la nostra sensibilità e la nostra affettività.
Quanti bambini. quanti vecchi, quante donne ho incontrato e fotografato!
Un viaggio non finisce mai… “il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati”...continua a riproporci i loro volti, i loro sorrisi, la loro umanità.
Riguardo spesso le mie foto, come una volta si guardavano i vecchi album di famiglia per riconoscere chi è cambiato, chi è cresciuto, o chi ormai non c’è più.
Con la stessa nostalgia e la stesso stato d’animo, attraverso le mie foto, incontro ancora quegli sguardi che hanno dato un senso al mio viaggio, con lo stesso dolore non posso non pensare che dopo il terremoto in Nepal forse molti di loro non ci sono più.
E’ a loro che dedico questo piccolo omaggio.