Le Repubbliche Baltiche
Terre d’ambra
Un viaggio tra cultura e natura.
Vilnius con le sue chiese ortodosse, Riga con il collage dei suoi edifici romanici, gotici, barocchi e liberty, Tallinn con il suo castello e il fascino del medioevo.
Gocce d’ambra immerse nel verde dei boschi e nell’azzuro del mare.
REPUBBLICHE BALTICHE affascinanti come le loro donne.
|
La storia dei tre Paesi è davvero interessante. Soltanto qui si può completare la conoscenza delle Città Anseatiche e dei Cavalieri Teutonici.
|
Il fascino discreto delle capitali del Baltico,
|
La collina delle streghe
La collina delle streghe “Raganu Kalnas” suggestiva e misteriosa,
si trova a poca distanza da Jodkranté, sulla parte lituana della penisola curlandese.
Appoggiata su una bassa duna boschiva, la collina è il luogo dove sono conservate circa 80 statue di legno dalle fattezze mostruose e sinistre.
Le statue che punteggiano la collina raffigurano alcuni eroi di favole e leggende del folclore lituano.
Figure della tradizione pagana, streghe e diavoli, rappresentati in gran numero, rendono la passeggiata suggestiva e al tempo stesso inquietante.
Le fiabe sono una fonte primaria per la cultura della Lituania, il piccolo paese baltico che durante il Medioevo era stato un regno potentissimo che si estendeva fino al Mar Nero.
Specchio delle caratteristiche nazionali e delle radici storiche lituane, di favole se ne contano circa 45.000 e a buon diritto rappresentano un patrimonio importante per la letteratura popolare europea.
La peculiarità della fiaba lituana non consiste tanto nella struttura, ma nella varietà dei suoi contenuti e nella vivacità del suo linguaggio.
L’eroe che sconfigge l’antagonista malvagio dopo innumerevoli peripezie, o le splendide figure di personaggi magici e di bizzarre creature, le fiabe si caratterizzano per una forte connotazione di valori e tradizioni di un paese affascinante come la Lituania.
la collina delle croci
A pochi chilometri da Siauliai, un piccolo comune di oltre 150 mila abitanti, sorge una piccola collina alta solo sei metri.
Per un paese dove la maggiore altitudine raggiunta sfiora i 300 metri, è comunque poca cosa.
Non fosse solo che, quella collina, tempestata da centinaia di migliaia di croci conficcate nel friabile terreno del Paese Baltico, racconta una storia di fede e di dolore.
La Collina delle Croci nasce nel 1831, quando una rivoluzione cadetta dei lituani e dei polacchi, uniti dal medesimo credo cattolico, contro l’impero zarista, sfociò in una durissima repressione. Molti rivoluzionari non fecero ritorno a casa, così che gli abitanti delle città limitrofe presero a piantare nel terreno particolarmente morbido della collina delle croci, dalle più svariate fogge e dimensioni, in memoria dei propri cari scomparsi.
La Collina divenne rapidamente un luogo d’incontro dove portare la propria croce, chiedere una grazia, commemorare un defunto, o semplicemente partecipare al grande abbraccio della Chiesa lituana.
Dal 1961 per ben tre volte la polizia segreta russa ha cercato di cancellarne il significato spianando l’intera collina, ma ogni volta i Lituani hanno ripiantato ulteriori croci.
Non bastò neanche piantonare giorno e notte l’area, al terzo fallimento il Kgb desistette tanto che adesso la collina, che si estende per venti metri di lunghezza e ben di più in larghezza, conta circa 100 mila croci. Oltre ad essere un simbolo alla memoria, rappresenta anche la fermezza e la tenacia di un popolo nel salvaguardare i propri simboli e il proprio credo rendendo il luogo ricco di suggestione e di un fascino straordinario.